Filologia e studi classici in Italia tra Ottocento e Novecento

Volume secondo: Maestri e metodi

a cura di Stefano Grazzini e Giovanni Niccoli

Con mano sicura e conoscenza profonda dei differenti contesti Antonio La Penna ritrae alcuni dei protagonisti più insigni degli studi classici italiani tra Otto e Novecento, offrendo un contributo essenziale alla storia culturale dell’Italia postunitaria.

Questo secondo volume raccoglie i principali profili di studiosi tracciati da Antonio La Penna in un lungo arco cronologico che va dagli anni Sessanta del Novecento all’inizio del nostro secolo. I medaglioni critici di La Penna acquistano interesse anche maggiore se si pensa al fecondo e originale itinerario di esperienze intellettuali che permise al prodigioso ragazzo, approdato giovanissimo a Pisa dall’Irpinia, prima la diretta frequentazione di uno studioso eccezionale come Giorgio Pasquali e, poi, il dialogo ideale con protagonisti culturali della levatura di Francesco De Sanctis, Antonio Gramsci ed Erich Auerbach. È merito dei due curatori, allievi del grande Maestro, aver riscoperto e proposto ai lettori di oggi questi saggi che, pur nati in occasioni e periodi diversi, mostrano un disegno unitario e una linea di pensiero coerente.

Nella nuova silloge, curata anch’essa da Stefano Grazzini e Giovanni Niccoli, sono raccolti i molti profili critici che La Penna ha dedicato a studiosi di diverso ambito disciplinare, a cominciare dal suo maestro Giorgio Pasquali, la cui figura più di tutte campeggia nel volume per il ruolo da lui svolto nella formazione di un’intera generazione di ricercatori e, soprattutto, per il rinnovamento da lui operato sul piano metodologico, con l’insistenza sull’unità inscindibile di filologia e storia. Emerge così una galleria di ritratti di maestri e compagni di strada, nella quale si riconosce il disegno di un originale quadro interpretativo. Nello stesso tempo, facendo dialogare idealmente insigni studiosi come Concetto Marchesi e Luigi Castiglioni, Augusto Rostagni ed Ettore Paratore, Francesco Arnaldi e Ranuccio Bianchi Bandinelli, La Penna delinea una sorta di autoritratto intellettuale.