Gli ultimi anni dell’URSS rivivono nelle corrispondenze del giornalista Fabio Galvano, testimone a Mosca degli avvenimenti che hanno posto fine al più grande impero della storia.
Quando le bandiere rosse furono ammainate dai pennoni del Cremlino, il 25 dicembre 1991, il mondo fu testimone di un cambiamento epocale. A 74 anni dalla rivoluzione bolscevica il grande impero si disgregava con una facilità irriverente. La caduta dell’Unione Sovietica sorprese molti, ma negli anni in cui Andropov, Černenko e Gorbačëv si susseguirono al potere molti segnali c’erano già. Fabio Galvano li analizza e li racconta in queste pagine, attingendo alle sue corrispondenze del periodo e alla sua lunga esperienza di «vita quotidiana ai tempi dell’URSS»
Per oltre vent’anni Fabio Galvano è stato corrispondente per il quotidiano «La Stampa» prima a Mosca, poi a Bruxelles, infine a Londra. È autore di alcuni saggi storici che hanno accompagnato la sua attività giornalistica, tra i più noti L’assedio. Torino 1706 e Indians. Storie di un popolo perduto.
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